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Accadde oggi: 22 novembre 1969 Benvenuti fulmina Rodriguez
Il 22 novembre 1969 è una data che gli appassionati di una certa età, soprattutto chi stava a Roma, non può dimenticare. Al Palasport gremito all’inverosimile la ITOS di Rino Tommasi aveva organizzato una riunione monstre con il clou mondiale tra Nino Benvenuti e Luis Manuel Rodriguez, un cubano che all’epoca era considerato dopo il triestino il n. 1. Il suo record era impressionante, era stato campione del mondo nei welter e come spesso accade aveva deciso di avventurarsi con grande successo nella categoria superiore. Un gran brutto cliente anche perchè Benvenuti dopo il terzo incontro con Griffith non era stato più del tutto convincente. Un calo di forma? Problemi familiari? Nausea della boxe? Tante domande che da un po’ attendevano la risposta. Il pari con Doyle Baird era un campanello, la netta sconfitta con Dick Tiger peggio, le prove opache con Don Fullmer e Fraser Scott non rasserenavano certo. Il match con il cubano si presentò con tutte le incognite nonostante un buon inizio. Dalla terza ripresa il cubano prese in mano le redini del match, i suoi colpi s’infittivano e diventavano sempre più veloci. Benvenuti oltrettutto si ostinava nella corta e media distanza dove Rodriguez, leggermente più basso, aveva buon gioco. Alla fine dell’ottava ripresa non era certo un bel Benvenuti quello che si presentò all’angolo dove c’era Al Silvani. Un taglio alla palpebra sinistra e all’attaccatura naso-fronte poteva essere l’inizio della fine. Il Benvenuti che si presentò al ring al nono round in qualche modo ci rincuorò. Appariva più deciso e il sinistro cercava con insistenza varchi liberi nella guardia altalenante di Rodriguez. Quando iniziò l’11mo round il distacco si era ridotto, ma mancavano ancora 5 dure riprese. Benvenuti provocò il cubano a mani basse e questi fece partire il destro, che rimase nelle intenzioni perchè Nino si spostò a sinistra e fece partire il gancio sinistro che non trovò ostacoli nell’arrivare al mento lasciato sguarnito momentaneamente. Tutti capimmo al volo che la stoccata decisiva era arrivata a segno, Rodriguez crollò di schianto. Fu un ko ineluttabile, uno dei più belli della nostra storia, il quadro d’autore di un fuoriclasse. Il pubblico si alzò immediatamente urlando e piangendo, i fotografi si intruppavano fra di loro per immortalare Rodriguez steso che non riusciva a rialzarsi. Sono momenti che non puoi dimenticare e sembra di rivederli, di pregustarli ancora oggi. Nino conservò il titolo contro un campione nel vero senso della parola. Quel giorno assistemmo al suo capolavoro…ma senza saperlo anche al suo “canto del cigno”.
(alb)